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“Se il mondo esterno è percepito come ostile, quando
ci si sente indifesi, rischiare di dare fastidio agli altri sembra un’autentica
imprudenza.” _ Horney |
Il numero di bambini e adolescenti che oggi manifestano disturbi d’ansia
tali da giustificare una tale diagnosi ha raggiunto livelli molto alti, da
allarme sociale: otto bambini su cento in età evolutiva presentano un problema
d’ansia.
In particolari momenti dello sviluppo, come ad esempio nella
separazione dei genitori, la presenza dell’ansia è normale e prevedibile,
diventa un problema più serio se la sua presenza va ad interferire con le
normali attività quotidiane, come l’andare a scuola o lo stare con i coetanei.
I sintomi più comuni con cui si manifesta nei bambini più piccoli il disturbo d’ansia sono la cefalea, il
vomito i dolori addominali, enuresi notturna, crisi di pianto… gli esempi più
comuni dell’ansia infantile sono il terrore notturno e la fobia della scuola; nei
bambini più grandicelli, 12/13 anni, invece si possono notare atteggiamenti di
continua richiesta, crisi di collera e alterazioni del comportamento.
Il disturbo si può manifestare all’interno della famiglia e delle
relazioni scolastiche ed extrafamiliari o rimanere circoscritto alle relazioni
endofamiliari non andando ad intaccare la sfera sociale e scolastica. Nel primo
caso sono bambini con scarsa autostima, poco vitali, preoccupati per i
cambiamenti con diverse difficoltà nell’inserirsi nelle situazioni scolastiche
ed extrascolastiche, mentre nel secondo caso i bambini presentano un livello di
autostima oscillante e un funzionamento sociale a volte adeguato a volte
conflittuale e l’ansia viene spesso confusa con un tratto del carattere.
I principali e più frequenti disturbi d’ansia in età evolutiva sono:
·
Disturbo d’ansia di separazione: è un
disturbo che si manifesta per la prima volta in bambini e adolescenti, si
manifesta con una reazione di spavento quando sono separati dalle figure di
riferimento (genitori, nonni…). Normalmente questo disturbo accompagna le
situazioni di perdita e rappresenta un passaggio importante per la crescita del
bambino che viene gradualmente superata con il progredire dei processi
cognitivi e l’acquisizione della sicurezza emozionale, di solito compare
intorno ai 5/6 mesi e perdura fino ai 14/20 mesi scomparendo gradualmente.
L’ansia da separazione diventa un disturbo quando i sintomi sono eccessivi e durano
a lungo nel tempo, il bambino si presenta come eccessivamente nostalgico quando
si trova lontano da casa e manifesta un’intensa paura di non ritrovare i
genitori.
·
Fobie specifiche: in cui prevale uno
stato d’ansia elevato provocato dall’esposizione a oggetti o situazioni temute
(cani, gatti, ospedale,…), con il
conseguente instaurarsi di un comportamento di evitamento.
·
Fobia sociale: si manifesta con uno stato
d’ansia importante determinata dall’esposizione a certe situazioni sociali
(feste, contatti con bambini o adulti estranei…), anche in questo caso si può
innescare un comportamento di evitamento.
·
Disturbo d’ansia generalizzato: è
caratterizzato dalla presenza, per un periodo di almeno sei mesi, di uno stato
di ansia e preoccupazione eccessive (paura di sbagliare in ogni attività che
svolge, tende a mantenersi in disparte per il timore di non riuscire, lamenta
spesso mal di testa o altro durante le lezioni…).
Il bambino ansioso presenta uno stile
cognitivo in cui predominano l’insicurezza nelle proprie capacità, l’indecisione
nelle proprie scelte e l’incertezza nelle proprie valutazioni e uno stile relazionale in cui si manifesta
diffidenza e/o paura nei confronti degli altri e paura di essere abbandonato.
L’ansia in età evolutiva può essere diffusa o focalizzata, può essere
proiettata su tutto l’universo oppure essere indirizzata sul mondo sociale, può
avere come “teatro” il corpo oppure la mente.
Un aiuto per aiutare i bambini
ad evitare che insorgano gravi fenomeni d’ansia nei piccoli è quello di
cercare di valorizzare tutti i luoghi e le attività di socializzazione dei
bambini, e quindi la scuola, lo sport, le attività extrascolastiche… . I
genitori non dovrebbero mai farsi travolgere dai sensi di colpa nei confronti
dei figli, è altresì importante che gli adulti sappiano dire di “no” al momento
giusto, quei “no” utili a favorire lo sviluppo della personalità dei bambini, superando il timore di essere troppo severi.
Un’altra cosa importante per il genitore è controllare (e nel caso “curare”) le
proprie ansie, spesso infatti la trasmissione diretta è molto frequente e
pericolosa; infine mantenere uno stile educativo coerente, dare risposte uguali
per comportamenti simili è molto importante per evitare lo sviluppo dell’ansia.