L’ansia è una delle emozioni che più risultano penose alle persone.
A
volte viene chiamata paura, tensione o nervosismo; comprende una serie di problemi
come le fobie, gli attacchi di panico, i disturbi da stress post traumatico, i disturbi ossessivo-compulsivi e i disturbi d’ansia generalizzata. La
parola “ansia” si usa anche per definire brevi periodi di nervosismo, tensione
o paura che proviamo quando dobbiamo affrontare qualche situazione difficile.
Le persone che soffrono d’ansia conoscono bene i sintomi fisici
associati ad essa e che comprendono mani sudate, capogiri, problemi
respiratori, accelerazione del battito cardiaco, rossore … .
Eventi importanti (traumi, malattie, decessi, separazioni…) o esperienze
che non crediamo di essere in grado di affrontare (parlare in pubblico, avere
un figlio, il pensionamento o una promozione…)e che capitano nella nostra vita
possono alimentare l’ansia.
I cambiamenti di tipo fisico, di comportamento o di pensiero che
avvertiamo in stato d’ansia fanno parte delle reazioni ansiose chiamate
“lottare, fuggire, raggelarsi”; questi tipi di reazione sono utili in caso di
effettivo pericolo, sfortunatamente però le possiamo provare anche in
situazioni in cui non siamo davanti ad un effettivo pericolo.
L’ansia è accompagnata dalla sensazione di essere in “pericolo” o di
essere minacciati o comunque vulnerabili. La minaccia o il pericolo possono
essere di tipo fisico, mentale o sociale; una minaccia fisica ha luogo quando
si percepisce un pericolo fisico in agguato (un’aggressione, un attacco
cardiaco, il morso di un cane…). Una minaccia sociale ha luogo quando si crede
d’essere rifiutati, umiliati o zittiti. Una minaccia mentale ha luogo quando
qualcosa fa temere di diventare pazzi o di perdere la ragione.
La percezione della minaccia cambia da persona a persona, alcuni possono, in seguito alle proprie esperienze di vita, sentirsi minacciati più facilmente ed avvertire l’ansia con maggiore frequenza.
La percezione della minaccia cambia da persona a persona, alcuni possono, in seguito alle proprie esperienze di vita, sentirsi minacciati più facilmente ed avvertire l’ansia con maggiore frequenza.
I pensieri dettati dall’ansia sono diretti al futuro e spesso prevedono
catastrofi, essi spesso cominciano con: “ E se succedesse…” e finiscono con un
esito disastroso. I pensieri generati dall’ansia comprendono spesso anche
immagini di pericolo.
Ad un certo punto
della nostra vita può essere utile ed importante valutare se siamo
eccessivamente sensibili al pericolo e alle minacce oppure no. Potrebbe essere
che le persone che fanno parte della nostra vita adulta non siano minacciose
come le figure della nostra infanzia. Potremmo anche chiederci se le nostre
risorse e le nostre capacità di persona adulta ci possano aprire nuove strade
per reagire alle minacce dell’ansia oppure no.
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