mercoledì 22 gennaio 2014

Bambini e ansia

“Se il mondo esterno è percepito come ostile, quando ci si sente indifesi, rischiare di dare fastidio agli altri sembra un’autentica imprudenza.” _ Horney

















Il numero di bambini e adolescenti che oggi manifestano disturbi d’ansia tali da giustificare una tale diagnosi ha raggiunto livelli molto alti, da allarme sociale: otto bambini su cento in età evolutiva presentano un problema d’ansia.
In particolari momenti dello sviluppo, come ad esempio nella separazione dei genitori, la presenza dell’ansia è normale e prevedibile, diventa un problema più serio se la sua presenza va ad interferire con le normali attività quotidiane, come l’andare a scuola o lo stare con i coetanei.
I sintomi più comuni con cui si manifesta nei bambini più piccoli il disturbo d’ansia sono la cefalea, il vomito i dolori addominali, enuresi notturna, crisi di pianto… gli esempi più comuni dell’ansia infantile sono il terrore notturno e la fobia della scuola; nei bambini più grandicelli, 12/13 anni, invece si possono notare atteggiamenti di continua richiesta, crisi di collera e alterazioni del comportamento.
Il disturbo si può manifestare all’interno della famiglia e delle relazioni scolastiche ed extrafamiliari o rimanere circoscritto alle relazioni endofamiliari non andando ad intaccare la sfera sociale e scolastica. Nel primo caso sono bambini con scarsa autostima, poco vitali, preoccupati per i cambiamenti con diverse difficoltà nell’inserirsi nelle situazioni scolastiche ed extrascolastiche, mentre nel secondo caso i bambini presentano un livello di autostima oscillante e un funzionamento sociale a volte adeguato a volte conflittuale e l’ansia viene spesso confusa con un tratto del carattere.
I principali e più frequenti disturbi d’ansia in età evolutiva sono:

·         Disturbo d’ansia di separazione: è un disturbo che si manifesta per la prima volta in bambini e adolescenti, si manifesta con una reazione di spavento quando sono separati dalle figure di riferimento (genitori, nonni…). Normalmente questo disturbo accompagna le situazioni di perdita e rappresenta un passaggio importante per la crescita del bambino che viene gradualmente superata con il progredire dei processi cognitivi e l’acquisizione della sicurezza emozionale, di solito compare intorno ai 5/6 mesi e perdura fino ai 14/20 mesi scomparendo gradualmente. L’ansia da separazione diventa un disturbo quando i sintomi sono eccessivi e durano a lungo nel tempo, il bambino si presenta come eccessivamente nostalgico quando si trova lontano da casa e manifesta un’intensa paura di non ritrovare i genitori.
·         Fobie specifiche: in cui prevale uno stato d’ansia elevato provocato dall’esposizione a oggetti o situazioni temute (cani, gatti, ospedale,…), con  il conseguente instaurarsi di un comportamento di evitamento.
·         Fobia sociale: si manifesta con uno stato d’ansia importante determinata dall’esposizione a certe situazioni sociali (feste, contatti con bambini o adulti estranei…), anche in questo caso si può innescare un comportamento di evitamento.
·         Disturbo d’ansia generalizzato: è caratterizzato dalla presenza, per un periodo di almeno sei mesi, di uno stato di ansia e preoccupazione eccessive (paura di sbagliare in ogni attività che svolge, tende a mantenersi in disparte per il timore di non riuscire, lamenta spesso mal di testa o altro durante le lezioni…).

Il bambino ansioso presenta uno stile cognitivo in cui predominano l’insicurezza nelle proprie capacità, l’indecisione nelle proprie scelte e l’incertezza nelle proprie valutazioni e uno stile relazionale in cui si manifesta diffidenza e/o paura nei confronti degli altri e paura di essere abbandonato. L’ansia in età evolutiva può essere diffusa o focalizzata, può essere proiettata su tutto l’universo oppure essere indirizzata sul mondo sociale, può avere come “teatro” il corpo oppure la mente.
Un aiuto per aiutare i bambini  ad evitare che insorgano gravi fenomeni d’ansia nei piccoli è quello di cercare di valorizzare tutti i luoghi e le attività di socializzazione dei bambini, e quindi la scuola, lo sport, le attività extrascolastiche… . I genitori non dovrebbero mai farsi travolgere dai sensi di colpa nei confronti dei figli, è altresì importante che gli adulti sappiano dire di “no” al momento giusto, quei “no” utili a favorire lo sviluppo della personalità dei bambini,  superando il timore di essere troppo severi. Un’altra cosa importante per il genitore è controllare (e nel caso “curare”) le proprie ansie, spesso infatti la trasmissione diretta è molto frequente e pericolosa; infine mantenere uno stile educativo coerente, dare risposte uguali per comportamenti simili è molto importante per evitare lo sviluppo dell’ansia.