giovedì 22 maggio 2014

Parliamo di.........creatività!

Quando sentiamo parlare di creatività quasi sempre pensiamo a personaggi come Leonardo da Vinci, Albert Einstein, che si sono contraddistinti per invenzioni piuttosto irraggiungibili dal resto delle persone, o, al massimo, facciamo riferimento ad una sorta di qualità rara e abbastanza misteriosa che appartiene solamente a qualche persona particolarmente intelligente. Insomma, almeno una volta, ci 
 La creatività consiste nel mantenere, nel corso della vita, qualcosa che appartiene
 all'esperienza infantile, la capacità di creare il mondo. Donald 
Winnicott 
siamo chiesti: “Che cosa è la creatività?”. Cercando la definizione di creatività troviamo: “capacità produttiva della ragione o della fantasia” o “talento creativo, inventiva”, in entrambe le definizioni si fa riferimento alla creazione di qualcosa di nuovo, di inedito.
Gli studi più recenti hanno evidenziato che la creatività non è una particolarità propria di pochi eletti, ma una qualità che possiedono, in misura maggiore o minore, tutti.  Superata una delle prime concezioni secondo cui la creatività rappresentava una particolare espressione dell’intelligenza, ricerche successive hanno evidenziato lo scarso legame tra capacità creativa e quoziente intellettivo. Alcuni autori cominciarono ad ipotizzare che tutte le abilità intellettive, compresa la creatività, appartengono, in misura diversa, ad ogni individuo; la differenza tra persone “normali” e “creative” va considerata non in termini di tutto o niente, ma lungo un continuum  attitudinale.
Esiste poi una creatività che non è necessariamente correlata alla produzione di oggetti, ma è qualcosa di più profondo e importante: “Anch’io, come la maggior parte della gente, pensavo alla creatività collegandola ai suoi prodotti… Ma le mie previsioni furono mandate all’aria da parecchi dei miei soggetti di studio…imparai a riferire il termine “creativo”…non soltanto ai prodotti ma anche alle persone in un senso caratteriologico, nonché alle attività, ai processi e alle attitudini.” (Abraham Maslow)
A partire dagli anni ’50 molte ricerche diverse sono state fatte in questo ambito e le varie correnti psicologiche hanno elaborato, ciascuna una propria teoria: la prospettiva psicoanalitica proposta da Freud interpreta la creatività come la capacità di ricorrere a contenuti inconsci o preconsci particolarmente vivaci; Rogers e Maslow prediligono una visione personalistica che considera l’attitudine creativa come l’espressione del perfetto funzionamento dell’individuo, dovuto al raggiungimento di un equilibrio stabile tra le varie componenti comportamentali; gli psicologi della Gestalt vedono nel processo creativo una improvvisa ristrutturazione di elementi che consente di valutare un problema sotto una nuova prospettiva; gli studi di Sternberg, siamo a metà degli anni ’90, ci permettono di comprendere che i processi intuitivi non sono qualitativamente diversi dai processi cognitivi, quello che li diversifica sono le modalità e, soprattutto, le circostanze di applicazione: l’individuo creativo utilizza, in modo rapido e intuitivo, le abilità cognitive normali per trovare la soluzione di un problema.

Tirando le somme quindi: la creatività è una abilità particolare, posseduta da ogni individuo, che consente di “produrre qualcosa di nuovo”. Da questa produzione può scaturire o qualcosa di nuovo in assoluto o la riorganizzazione di elementi che appartengono ad ambiti differenti. Nell’ambito della creazione del nuovo si possono ascrivere sia oggetti artistici, sia oggetti che con il loro utilizzo permettono di risolvere aspetti della vita quotidiana e lavorativa. La creatività si dimostra poi fondamentale sia nella ricerca di soluzioni di soluzioni innovative (problem - solving), sia nell’analisi di situazioni complesse (problem – making).
La creatività può essere quindi considerata più che un tratto del carattere una “forma mentis”, un modo di relazionarsi alla realtà, di concepire e vivere la vita; tale “stato” mentale, pertanto, può essere appreso o incrementato da ogni soggetto.